La Cia ha partecipato oggi alla riunione della filiera al Mipaaf: “Le misure annunciate dal ministro, senza un’attuazione immediata, rischiano di non essere sufficienti visto il livello di difficoltà degli agricoltori, con prezzi crollati anche del 50% rispetto alla scorsa campagna e import in costante crescita”.

20160720_cianazionale_grano20 luglio 2016 – Le misure annunciate oggi dal ministro Martina, pur andando nella giusta direzione, rischiano di essere insufficienti e tardive, considerato il livello di sofferenza raggiunto nelle campagne. I produttori di grano continuano a essere oggetto di un’azione di speculazione che non ha precedenti, con il grano duro pagato 18 euro al quintale, largamente al di sotto dei costi produttivi, e perdite fino al 50% sulla scorsa campagna di commercializzazione. Lo afferma la Cia-Agricoltori Italiani, che oggi ha partecipato a Roma al Tavolo nazionale della filiera cerealicola convocato dal Mipaaf.

Senza un’inversione di marcia sui prezzi pagati agli agricoltori e senza un freno immediato alle importazioni “spregiudicate” dall’estero, il rischio che si corre è quello di una progressiva marginalizzazione della produzione di grano -sottolinea la Cia- in un Paese che, paradossalmente, esporta il 50% della pasta che produce.

Non è più possibile che il frutto del lavoro di un anno venga così svalutato. Oggi 100 chili di frumento valgono quanto 7 chili di pane: un “gap” intollerabile e contro la logica delle cose, che non può nemmeno lasciare indifferenti i consumatori.

Ecco perché ora bisogna essere tempestivi -ribadisce la Cia-. Bisogna favorire una maggiore aggregazione dell’offerta e serve che i Consorzi agrari tornino a fare il loro lavoro. Perché oggi, invece di stoccare il prodotto, lo immettono sul mercato accrescendo di fatto la pressione sui prezzi, con comportamenti di tipo speculativo e anticoncorrenziale. Inoltre, è necessario incentivare da subito accordi e contratti di filiera capaci di garantire una più equa redistribuzione del valore e ottenere la massima trasparenza nella formazione del prezzo. Misure non più rinviabili per permettere un cambio di passo e sostenere la redditività degli agricoltori.


Fonte: Cia nazionale