Il progetto 2ndLife finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito della sottomisura 16.2 del PSR Annualità 2022 rappresenta una concreta applicazione di economia circolare.

Infatti in generale il progetto ha come obiettivo quello di proporre un processo di economia circolare che, a partire dalla conoscenza della consistenza quali-quantitativa di scarti e sottoprodotti derivanti dalle attività agricole e dell’agroindustria nonché dalla commercializzazione al dettaglio dei prodotti agricoli, ne valuti il potenziale utilizzo come substrato per la bio-conversione con insetti ai fini della produzione di farine proteiche ad uso zootecnico per definire diete per suini e polli.

Molte delle biomasse costituite da scarti e sottoprodotti di produzioni agricole, dell’agroindustria e scarti derivanti dai punti vendita della GDO possono potenzialmente essere bio-convertiti attraverso larve di insetti saprofagi. Le farine proteiche e gli oli prodotti possono essere impiegati nella mangimistica e il compost può trovare usi agronomici. Il processo di bio-conversione consente di utilizzare lo scarto come materia prima che perciò non sarà più trattato come rifiuto.


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Durante l’incontro tematico del 16 Aprile 2024 che si è svolto on line i partner del progetto oltre a illustrare gli obiettivi del progetto stesso hanno descritto le azioni previste dal progetto e evidenziato l’attività svolta fino a questo momento.

Il Professor Angelo Canale del Centro di Ricerche Agroambientali “Enrico Avanzi” CiRAA – UNIPI capofila del progetto ha aperto i lavori introducendo l’idea progettuale, descrivendo le azioni e i partner del progetto.

Un primo obiettivo è la creazione di una banca dati georeferenziata delle tipologie quali/quantitative degli scarti e dei sottoprodotti agricoli e dell’agroindustria in Toscana. Si otterrà a livello regionale una cartografia tematica delle imprese coinvolte e oltre ai punti di produzione dei sottoprodotti agricoli, saranno mappati anche i punti di vendita della GDO escludendo i sottoprodotti a base di carne o loro derivati. Verrà valutata la sostenibilità ambientale ed economica dell’attività attraverso analisi specifiche che riguardano la produttività rispetto a risorse ed energia impiegata. In questo ambito il Professor Massimo Rovai del Dipartimento di Ingegneria Civile e industriale – UNIPI ha presentato la normativa relativa ai rifiuti e al recupero degli scarti e dei sottoprodotti e al loro utilizzo. Inoltre ha illustrato gli aspetti legati al reperimento delle biomasse stesse per la produzione delle farine. Ha evidenziato la necessità di tracciare e mappare la produzione di tali scarti e sottoprodotti, soprattutto relativamente alla GDO, che se opportunamente gestiti e inquadrati giuridicamente potrebbero essere considerati non più rifiuti ma materie prime.

Un secondo obiettivo riguarda la valutazione dell’idoneità del processo di bio-conversione con larve di Hemetia illucens (mosca soldato nera) di alcuni dei sottoprodotti scelti tra i più significativi per diverse filiere produttive toscane, attraverso la realizzazione di test di bio-conversione, con relativa valutazione delle rese produttive. Su questi aspetti la ricerca è condotta e portata avanti dal Dr. Riccardo Perioli del CiRAA – UNIPI che durante l’incontro ha esposto la metodologia di allevamento di Hermetia illucens e ha evidenziato come tale insetto si presti per la conversione di biomasse consentendo alte performance di trasformazione. Le matrici rappresentative scelte per i test di bio-conversione saranno caratterizzate analiticamente e saranno valutate in funzione delle performance produttive delle larve di mosca allevate su di esse. Inoltre tali matrici, in vista di un impiego su scale produttive reali, verranno valutate sul piano tecnologico relativamente alla idoneità del substrato ad essere separato meccanicamente dalle larve prodotte.

Un terzo obiettivo è la conoscenza sugli effetti di integrazione della dieta di specie animali allevate con farine di insetto. I test, condotti dal gruppo di lavoro del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali – UNIFI con la Prof.ssa Giuliana Parisi, la Prof.ssa Arianna Buccioni e la Dr.ssa Giulia Secci, stabiliranno se la farina d’insetto può essere utilizzata in sostituzione, parziale o totale, alle farine proteiche attualmente in uso nell’alimentazione zootecnica. Sono attualmente in corso prove di alimentazione di galline ovaiole con farine ottenute da insetti allevati su scarti e test di digeribilità in vitro. Ulteriori prove sono in corso presso l’Azienda Agricola Stassano Alessandro dove le prove sono fatte su alimentazione di suinetti dopo la fase di svezzamento fino ad un peso vivo di 30 kg.

Durante il suo intervento la Professoressa Parisi ha fatto un focus sulle problematiche legate alla disponibilità di proteine vegetali a livello europeo e sulla loro importanza per l’alimentazione zootecnica. La diversificazione delle catene di approvvigionamento e delle fonti proteiche è tema strategico a livello comunitario tanto che l’UE sostiene diversi progetti di ricerca in tale direzione. L’utilizzo di insetti per produrre queste fonti proteiche alternative risulta oggi di grande interesse ed è su questo punto che si situa la centralità del progetto 2ndLife.
Il supporto informatico alle attività del progetto è affidato alla società AEDIT srl. Il Dr. Diego Guidotti ha presentato gli strumenti che saranno messi a disposizione per il progetto e i risultati attesi. Sarà sviluppato un webGIS per la consultazione delle disponibilità di sottoprodotti e scarti agricoli nella Regione Toscana. Sarà creata una banca dati geografica delle tipologie di substrati disponibili che verrà pubblicata on line da cui sarà possibile visualizzare le potenziali sorgenti di approvvigionamento di substrati. AEDIT srl è coinvolta anche per il co-design e sviluppo informatico per la realizzazione di un Sistema di Supporto alle decisioni (DSS) per l’ottimizzazione del processo di bio-conversione con larve di Hermetia illucens allevata su diverse tipologie di substrato.

La fornitura dei sottoprodotti vegetali derivanti dalla mondatura di frutta e verdura per la GDO è affidata alla Cooperativa Zoocerealicola L’Unitaria. La cooperativa provvederà al costante approvvigionamento di scarti vegetali dell’impianto pilota presente presso il CiRAA, per la loro bio-conversione in farine di insetto ad uso mangimistico utilizzata nei test di alimentazione animali previsti fra le azioni del progetto.

L’Azienda Agricola Stassano è coinvolta per la fornitura dei capi suini da sottoporre ai test zootecnici. Verranno messi a disposizione suinetti nella fase di post svezzamento, di peso inferiore a 30 kg, su cui verrà testata la farina di insetto.

Infine la divulgazione e la disseminazione è affidata a CIA Toscana che in collaborazione con tutti gli altri partner provvederà all’animazione di workshop e incontri tematici. È stato realizzato un sito web https://secondlife.ciatoscana.eu/ e saranno realizzate pubblicazioni sugli organi di stampa e sui canali social.


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