Il progetto Stay è arrivato alla sua conclusione con la conferenza finale che si è tenuta a Bruxelles lo scorso 30 ottobre.
Dopo 36 mesi di lavoro, 5 visite studio in Italia, Slovenia, Spagna, Portogallo e Repubblica Ceca, 18 casi studio e 6 moduli formativi i risultati di STAY possono essere diffusi e rappresentare un’ispirazione per agricoltori e formatori.
Andando a QUESTO INDIRIZZO è possibile immergersi direttamente all’interno della piattaforma di STAY, ecco un riassunto di cosa potrete trovare:
- Un rapporto sulla situazione dell’agriturismo per ogni paese coinvolto.
- Un rapporto che disegna uno scenario del settore agrituristico europeo investigando e comparando tra differenti paesi: definizioni, requisiti, legislazione, numeri e trend del settore.
- 18 casi studio a livello europeo, selezionati per ispirare e fornire un racconto personale da parte di protagonisti del settore.
- 6 moduli che permettono di conoscere meglio: l’agriturismo e la sua storia; gli aspetti organizzativi; le competenze digitali e comunicative necessarie; le norme di sicurezze e la soddisfazione della clientela; la creazione di una offerta turistica; le varie attività che possono realizzarsi in un agriturismo.
Riguardo la conferenza finale, che si è tenuta presso European Economic and Social Committee che ha visto la partecipazione di tutti i partner del progetto nella presentazione dei risultati finali.
In Europa, e in particolare all’interno dell’Unione Europea, manca ancora una visione politica coerente e condivisa del settore agrituristico. In molti Paesi membri non esiste un sistema di monitoraggio accurato delle strutture presenti sul territorio, né una chiara distinzione tra agriturismi, bed & breakfast e altre forme di turismo rurale.
Un esempio emblematico è rappresentato dalla Spagna, dove la promiscuità tra diverse tipologie di ospitalità rurale rende difficile identificare e valorizzare il vero agriturismo. In Portogallo, le strutture agrituristiche rientrano nell’ambito dell’”ospitalità rurale”, ma risultano prive di un coordinamento centrale che ne favorisca lo sviluppo unitario. Ancora più frammentata è la situazione nella Repubblica Ceca, dove il settore non è oggetto di una specifica regolamentazione e gli agriturismi vengono di fatto equiparati agli alberghi tradizionali.
In questo scenario, l’Italia si distingue come Paese leader del settore agrituristico, sia per numero di strutture che per la solidità del modello normativo e organizzativo. Pur con alcune criticità, il sistema italiano rappresenta oggi un punto di riferimento per l’integrazione tra attività agricola, turismo sostenibile e valorizzazione del territorio.
Guardando al futuro, il settore agrituristico potrebbe assumere un ruolo ancora più strategico, soprattutto nelle aree rurali, dove i servizi di comunità sono sempre più carenti.
Gli agriturismi, infatti, possono contribuire non solo all’offerta turistica, ma anche all’erogazione di servizi sociali e di welfare locale, in linea con le finalità previste dalla recente normativa sull’agricoltura sociale.
VAI AL SITO: https://learning.stay-erasmus.eu/it
Tratto da Dimensione Agricoltura n. 11/2025





