In occasione dell’8 marzo il convegno a Firenze “Donne e Agricoltura” organizzato da Donne in Campo Cia Toscana
In Toscana le aziende agricole condotte da donne sono più innovative, informatizzate ed hanno una superficie superiore (di 2 ettari) rispetto alla media dell’agricoltura femminile italiana.
È in sintesi quanto è emerso dall’iniziativa di Donne in Campo – Cia della Toscana, dal titolo “Donne e Agricoltura: uno sguardo all’imprenditorialità femminile nel settore agroalimentare. Il progetto europeo Erasmus + AWARE”, in occasione dell’8 marzo.
Ha ricordato il ruolo fondamentale che in Toscana le donne hanno in agricoltura il presidente di Cia Agricoltori Italiani della Toscana, Valentino Berni, “in termini di multifunzionalità, innovazione e
“I dati – ha sottolineato Alessandra Alberti, coordinatrice di Donne in Campo – Cia Toscana – evidenziano che negli ultimi 20 anni c’è stato un consolidamento del ruolo imprenditoriale delle donne nelle aziende agricole. Il profilo delle aziende agricole condotte da donne nella nostra regione è più performante rispetto alla media nazionale delle aziende agricole al femminile”.
Dati illustrati da Cecilia Manzi dell’Istat, emersi dall’ultimo censimento dell’Agricoltura, in Italia e in Toscana. In questo contesto di crescita la Toscana si riscopre virtuosa rispetto al dato nazionale: se in Italia oggi le aziende agricole dirette da donne rappresentano il 31,5% delle aziende agricole, in Toscana sono il 32%. Dati ancora migliori se analizziamo la superficie media delle aziende in rosa: rispetto ad una media di 12 ettari ad azienda condotta da uomini, la media femminile è di 7,7 ettari a livello Italia e di 9,7 ettari in Toscana. “Una crescita davvero importante – ha sottolineato Alberti – se pensiamo che nel 2000 le aziende femminili avevano meno di 1 ettaro, e nel 2020 solo una su cinque ha meno di 1 ettaro”.
E se in Italia le aziende condotte da donne sono meno informatizzate rispetto a quelle condotte da uomini ma sono più multifunzionali; in Toscana le aziende femminili sono più informatizzate che nel resto del paese. Mostrano una percentuale più elevata di aziende innovative (11,6% contro il 6,9 nazionale) e una percentuale molto elevata di aziende con attività connesse (15% rispetto 4,3% del livello nazionale).
Ma il gap che deve scontare l’agricoltura femminile comunque permane: “In Italia ed anche in Toscana – ha aggiunto Alberti -, il divario di genere da colmare sia ancora troppo ampio e ha posto l’attenzione su due fattori importanti che incidono sule pari opportunità: i servizi e la formazione, la possibilità per le donne di conciliare vita familiare e lavoro e lo sviluppo del capitale umano”.
Lorenza Albanese, vicepresidente dell’Associazione Toscana ha illustrato il Manifesto delle donne per la terra, invitando i presenti a sottoscriverlo.
Nel corso del convegno è stato quindi presentato il progetto europeo AWARE da parte di Lucia Tacconi, responsabile del progetto per Cia Toscana, che ne ha illustrato gli obiettivi: Supportare la crescita imprenditoriale femminile e ridurre il gap di genere nell’ambito dell’imprenditoria agroalimentare e creare un modello formativo per imprenditrici del settore agro alimentare per sviluppare la loro attività anche grazie al supporto della figura del mentore. Alexandra Hincu di Cia Toscana, ha illustrato il progetto della Regione Toscana “Nidi gratis” e alcune imprenditrici della Cia si sono “raccontate” parlando della propria esperienza nel mondo dell’agricoltura.