Dal 18 dicembre è possibile richiedere il nuovo Assegno di Inclusione (Adi) la misura di sostegno economico destinata alle famiglie con almeno un componente disabile, minore, over 60 o in condizioni di svantaggio. Chi presenterà la domanda entro dicembre potrà ricevere i primi pagamenti a partire da gennaio. L’Adi, sarà pienamente operativo e sostituirà il reddito di cittadinanza, insieme al supporto per la formazione e il lavoro (Sfl), l’altra misura a favore delle persone “occupabili”.
Per quanto riguarda i requisiti, è essenziale che il richiedente sia residente in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo. Inoltre, il nucleo familiare deve possedere un Isee fino a €9.360 e un reddito annuo inferiore a €6.000, adattato alla scala di equivalenza Isee. Questo limite sale a 7.560 euro se tutti i membri della famiglia hanno almeno 67 anni e/o sono disabili gravi o non autosufficienti. Requisiti patrimoniali includono la proprietà immobiliare, escludendo la casa di abitazione, fino a €30.000 ai fini Imu, e un patrimonio mobiliare fino a €6.000. La domanda può essere presentata dai nuclei familiari nei quali almeno un componente sia in una delle seguenti condizioni:
- con disabilità media, grave o non autosufficienza;
- minorenne;
- con almeno sessanta anni di età;
- in condizione di svantaggio e inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi sociosanitari territoriali certificato dalla pubblica Amministrazione.
La richiesta potrà essere presentata dal 18 dicembre tramite il Patronato e il Caf. Per le domande presentate fino a fine febbraio verrà accettato l’Isee 2023 se l’Isee 2024 non è ancora disponibile.
Tuttavia, per continuare a ricevere il beneficio nei mesi successivi, sarà necessario fornire un Isee valido per il 2024. Una volta presentata la domanda sarà necessario iscriversi al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e firmare un Patto di Attivazione Digitale (Pad). Il sussidio inizierà a decorrere dal mese successivo a quello della sottoscrizione del Pad, impegnando i componenti del nucleo familiare a partecipare a un percorso personalizzato d’inclusione sociale o lavorativa. È fondamentale rispettare gli appuntamenti con i servizi sociali, con un primo incontro entro 120 giorni e successivi incontri ogni 90 giorni; la mancata presentazione comporterà la sospensione del beneficio.