La legge di bilancio ha portato con sé alcune novità per andare in pensione nel corso del 2023
Quota 103 / L’introduzione della quota 103 è stata certamente la novità più promossa e messa in risalto dal governo. La misura consente il pensionamento per coloro che sono nati entro il 1961 e che maturano 41 anni di contributi entro il 2023. Resta ferma la finestra di 3 mesi per i lavoratori del settore privato e di 6 mesi per il settore pubblico. Per il pensionamento con la quota 103 è stato introdotto un tetto massimo alla misura dell’assegno erogabile che è di 5 volte il trattamento minimo (circa 2.818€ lordi) sino al raggiungimento dei 67 anni. Resta poi la possibilità di utilizzare le “altre quote 100 e 102” sempre che i requisiti siano stati maturati nei termini previsti.
Opzione donna / Altre novità interessano l’Opzione donna. Questa ha visto un “depotenziamento” dato che i requisiti sono stati rivisti in modo più restrittivo e in qualche modo maggiormente penalizzanti. Possono accedere le lavoratrici con 35 anni di contributi e 60 anni di età, requisiti che devono sussistere già al 31/12/2022, ma solo se rientrano in uno di questi tre profili: a) caregivers; b) in possesso di un’invalidità almeno al 74%; c) sono state licenziate o dipendenti di imprese per le quali è in corso un tavolo di confronto per la gestione di una crisi aziendale. È previsto uno sconto di un anno sul requisito anagrafico per ogni figlio entro un massimo di due anni. Per coloro che rientrano nel profilo c) il requisito anagrafico è fissato, invece, a 58 anni a prescindere dal numero dei figli.
Ape sociale / La legge di bilancio ha rinnovato anche l’ape sociale. Questa uscita è in favore alle categorie più fragili: a) disoccupati; b) invalidi civili almeno al 74%; c) caregivers; d) addetti ad attività particolarmente difficoltose e rischiose. Sostanzialmente la misura è stata rinnovata lasciando invariate le sue caratteristiche. L’ape sociale si consegue sempre con un minimo di 63 anni di età ad almeno 30 anni di contributi, 36 anni nelle attività difficoltose e rischiose.
Pensione anticipata e di vecchiaia / Ora vediamo le caratteristiche per il conseguimento della pensione anticipata e di vecchiaia. Come vedremo su queste non vi sono novità. Per la pensione anticipata occorrono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi le donne a prescindere dall’età anagrafica. È prevista una finestra di 3 mesi, sia per i lavoratori privati che per quelli del settore pubblico. Per il pensionamento di vecchiaia occorrono invece 67 anni ad almeno 20 anni di contribuzione. Per la pensione di vecchiaia non è prevista l’applicazione di alcuna finestra. La pensione decorre il primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti.
Lavori usuranti e lavoratori precoci / Non ci sono novità per gli addetti alle mansioni usuranti e notturni che mantengono i requisiti ridotti: nel 2023 l’uscita può essere raggiunta con 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi ed il perfezionamento del quorum 97,6. Anche per i precoci non ci sono novità: nel 2023 è confermato il requisito contributivo ridotto a 41 anni a prescindere dall’età anagrafica se risulta svolto almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del 19° anno di età e ci si trovi in uno dei seguenti profili di tutela a) disoccupati; b) invalidi almeno al 74%; c) caregivers; d) addetti ad attività particolarmente difficoltose e rischiose; e) addetti a mansioni usuranti e notturni.
Per maggiori informazioni contatta gli uffici in Toscana. CLICCA QUI per trovare la sede più vicina.
Tratto da Dimensione Agricoltura n. 2/2023