In alcune realtà territoriali della Toscana, quali Livorno, Grosseto, Arezzo e Pisa, il pomodoro come è noto, rappresenta una realtà produttiva significativa. Il Servizio Fitosanitario Regionale, tenendo conto della sensibilità di tale coltura agli attacchi di peronospora, che in alcune annate particolarmente favorevoli è in grado di provocare ingenti danni, nell’ottica della diffusione di sistemi di difesa integrata, ha deciso di adottare un nuovo modello previsionale specifico: IPI (Indice Potenziale Infettivo), in grado di razionalizzare la difesa e ridurre il numero di trattamenti fitosanitari.
Il servizio interessa la coltura del pomodoro in pieno campo, sia da industria che da consumo fresco. Il modello, che è stato messo a punto nel 1990 in Emilia Romagna ed è quindi ampiamente collaudato, valuta la probabile evoluzione nel tempo del potenziale infettivo di Phytophthora infestans nell’ambiente. Come ci ha chiaramente spiegato il Dr. Massimo Gragnani del Servizio Fitosanitario, il modello è “a prognosi negativa”, in quanto non indica con precisione la data di comparsa della malattia, ma individua un periodo di tempo in cui è improbabile la manifestazione della malattia in campo e di conseguenza consente di evitare trattamenti inutili. Il modello elabora le informazioni in entrata – data di trapianto o emergenza della coltura, temperatura minima, media e massima giornaliera (°C), umidità relativa media giornaliera (%) e precipitazione totale giornaliera (mm) – per fornire le informazioni in uscita: indice di rischio potenziale giornaliero cumulato e data di superamento della soglia di alto rischio: esecuzione del primo trattamento su pomodoro.
Abbiamo chiesto a Pasquale Delli Paoli, tecnico consulente della Cooperativa Agricoltura 2000, che opera in provincia di Livorno e che da tanti anni segue le aziende orticole della zona, se il servizio previsionale messo ora a disposizione sul portale Agroambiente.info, possa rappresentare un vero aiuto per le aziende agricole.
«Chi fa consulenza alla aziende di produzione del pomodoro, sa che la peronospora è una delle avversità fungine più diffuse e dannose per questa coltura, che richiede l’effettuazione di numerosi interventi fitosanitari», ci dice Delli Paoli.
«Negli anni, come consulenti, in provincia di Livorno, abbiamo provato ad utilizzare modelli previsionali in grado di prevedere il periodo più idoneo per i trattamenti fitosanitari contro questa avversità. Certamente quindi – continua Delli Paoli – il modello messo ora a disposizione degli operatori, risponde all’esigenza delle imprese di razionalizzare le operazioni di difesa e risparmiare anche in termini di utilizzo di mezzi tecnici».
Abbiamo chiesto se il nuovo servizio fornirà un importante supporto anche al lavoro di voi consulenti. «Penso di si, nell’ottica della difesa integrata, che pratichiamo da molti anni – afferma Delli Paoli – è importantissimo per noi consulenti fornire alle imprese notizie certe circa il periodo migliore per effettuare i trattamenti contro la peronospora e il modello IPI utilizzato è un modello collaudato e affidabile. L’utilizzo da parte degli operatori e dei consulenti, è estremamente semplice, è sufficiente inserire la data di trapianto della coltura e scegliere la stazione meteo, per sapere se è stato superato il valore soglia di rischio (che per il pomodoro è pari a 15) e se è quindi necessario effettuare il trattamento fitosanitario. In questo modo, conclude Delli Paoli, si può evitare di effettuare trattamenti non necessari e risparmiare in termini economici e ambientali».
Per entrare nel servizio previsionale cliccare qui.
Si segnala che il medesimo modello previsionale può essere utilizzato anche per la Peronospora della patata, avendo l’accortezza di considerare la soglia di rischio, non a 15 ma a 10, mentre non è assolutamente utilizzabile per orientarsi nella difesa della peronospora del melone, lattuga, cavolo, etc. etc. né per quella che colpisce la vite. (a.a.)