Mercoledì 21 ottobre alle ore 15.00, presso la sala 104 del PIN, Polo Universitario della Città di Prato, P.zza Giovanni Ciardi 25 a Prato, si terrà la presentazione della proposta di progetto LiBERTy. Lana e officinali per il BEnesseRe in Toscana. La proposta verrà presentata nell’ambito del bando PIF, Progetti Integrati di Filiera, PSR FEASR Regione Toscana 2014-2020.
LiBERTy è una proposta PIF Multifiliera che intende sviluppare un progetto integrato con riferimento alle filiera ovicaprina, alla filiera delle piante officinali e alla filiera foresta-legno per la produzione di tannini.
L’idea centrale è creare valore aggiunto sia al prodotto attualmente di scarso valore delle lane locali e/o autoctone, sia alla filiera delle piante officinali della produzione di tannini da legno e scarti del castagno (Castanea sativa) con particolare riguardo alla funzione tintorie di estratti vegetali. La proposta ha l’obiettivio di creare i presupporti per potenziare i territori rurali vocati a queste produzioni attraverso lo sfruttamento delle proprietà multifunzionali delle piante officinali e tannini (la Castanea sativa peraltro è annoverata tra le piante officinali) da trasferirsi nei prodotti lanieri e a affini.
L’integrazione delle tre filiere mira all’utilizzo della lana in settori quali abbigliamento, arredo e agronomico, valorizzando la sostenibilità ambientale dell’utilizzo di coloranti estratti con processi green da piante officinali – tintorie.
Sulla base di questi presupposti il progetto di filiera contribuirà a sostenere le condizioni di benessere ambientale, socio-economico e della salute delle persone e dei territori di produzione.
LiBERTy considera altresì di intervenire sulle criticità delle filiere a cominciare dalla fase agricola di produzione delle materie prime vegetali e animali, per affrontare successivamente quelle di trasformazione e promozione, cercando di integrare competenze aziendali in tutte le fasi delle filiere, potenziando innovazione e sostenibilità sia ambientale che economica.
Il partenariato (Gruppo Mauro Saviola srl) comprende aziende agricole di coltivazione e trasformazione di piante officinali, aziende di allevamento e di trasformazione tessile, centri di ricerca e dipartimenti universitari della Toscana, nonché una rete di portatori di interesse nei confronti dei temi affrontati dal progetto di cui fanno parte istituzioni ed enti di ricerca e sviluppo operanti anche al di fuori del territorio toscano ma che con esso condividono criticità e sfide comuni come quelle qui riportate.
I progetti devono avere un partenariato minimo di 12 soggetti (imprese, organismi di ricerca, associazioni, enti). Dei 12 soggetti, almeno 5 (denominati partner diretti) devono effettuare un investimento nelle misure finanziate dal Bando, e almeno 3 partner diretti devono essere produttori primari. E’ fatto inoltre vincolo la presenza di un soggetto trasformato o del settore della commercializzazione.
Infine i progetti devo prevedere l’attivazione di almeno una misura tra 4.1, 4.2 e 8.6
Nel caso in cui vengano finanziati progetti per i quali è richiesto contributo per impianti di trasformazione / commercializzazione, è vincolo di progetto (esplicitato tramite un Accordo tra i partner di progetto di durata triennali) che il 51% delle merce trasformata commercializzata in suddetti impianti, sia proveniente dai produttori primari partner del progetto.
Sono ammissibili progetti con contributo complessivo compreso tra i 400.000 ed i 3.500.000 euro.
I progetti si considerano realizzati se:
- l’importo degli investimenti realizzati è pari o superiore ai 2/3 dell’importo totale dell’investimento ammissibile;
- sono stati raggiunti gli obiettivi e le finalità per cui il PIF è stato finanziato.
Nel caso di non raggiungimento degli obiettivi sopra riportati o della non attivazione delle misure obbligatorie, le domande di aiuto non sono più finanziabili.
La durata massima del progetto è di 24 mesi dalla data di approvazione.
Potranno essere presentati progetti entro il 30 ottobre 2015.