Nell’ambito dell’iniziativa conclusiva del Progetto ASAP (Agricoltura Sociale Area Pratese) sono stati messi a confronto altri Progetti relativi allo stesso periodo di ASAP nella tavola rotonda “L’agricoltura sociale in Toscana con i Progetti della 16.9 risultati e prospettive”.
Eluisa Lo Presti, presidente della Coop Sinergic@, ha esposto il progetto “Gli Adattatori” che vede coinvolti anche la Soc. Agricola Monteboro, Fattoria Montellori, Az. Agricola La Valle, cooperativa Colori, cooperativa La pietra d’angolo, l’associazione Cetra, Società della Salute Empolese Valdelsa Valdarno, Cia Toscana Centro, Co&So Empoli, Associazione Autismo Toscana e Associazione Noi da Grandi.
Il principio cardine della proposta de Gli Adattatori è stato la possibilità e la capacità delle imprese agricole di adattare i propri processi produttivi o parte di essi, alle caratteristiche di persone con disabilità intellettiva o disturbi mentali. Questa visione, ribalta la concezione tradizionale per cui è il lavoratore disabile che deve cercare la postazione di lavoro quanto più adeguata possibile a sé stesso e adattarvisi quanto più possibile.
Una volta concluso il percorso all’interno del progetto Gli Adattatori, per tutti i beneficiari è stato provato a ipotizzare un percorso alternativo all’interno della stessa azienda, in un’altra azienda partner.
Delle 9 persone inserite, 5 ad oggi proseguono il loro percorso all’interno di una delle aziende agricole, nello specifico: 1 ha proseguito l’inserimento in azienda con un Inserimento Terapeutico Lavorativo; 2 hanno proseguito l’inserimento con finanziamenti derivanti da altri ambiti progettuali; 2 stanno proseguendo come volontari in attesa che il servizio sociale territoriale espleti il percorso burocratico per l’inserimento in azienda attraverso nuove forme progettuali.
Tra gli obiettivi principali raggiunti all’interno del progetto Gli Adattatori è stata la creazione di un tavolo permanente sull’agricoltura sociale all’interno del territorio Empolese Valdarno Valdelsa con lo scopo di sensibilizzazione al tema dell’agricoltura sociale attraverso la diffusione di un modello virtuoso di cooperazione tra i vari soggetti coinvolti
Gianfranco Fucci ha esposto il Progetto SERRA – Sociale e Reti Responsabili in Agricoltura che aveva come obiettivo la promozione, la realizzazione di una saldatura tra la cooperazione, le aziende agricole del territorio della Valdinievole e soggetti a finalità sociale al fine di favorire la pratica di realizzazione di politiche sociali volte all’inclusione lavorativa, sociale, terapeutico-riabilitativa di soggetti fragili.
Il progetto si è articolato in due tipi di attività A e B.
L’attività A ha visto coinvolti principalmente C.I.A. Toscana Centro e Coop. Agricola Valleriana e ha avuto durata equivalente a quella del progetto.
L’obiettivo è stato dare evidenza procedurale, organizzativa e degli esiti sociali ed economici dei percorsi di sussidiarietà, co-produzione ed economia civile che si sono sperimentati attraverso tutte le attività di agricoltura sociale, attraverso ricerche, studi, pubblicazioni.
Al termine è stato prodotto una “Breve guida alla gestione della sicurezza nelle fattorie sociali”.
Per quanto riguarda l’attività B sono stati realizzati progetti operativi volti all’accoglienza in azienda agricola dei soggetti svantaggiati.
L’attività ha visto coinvolti i partner: Società della Salute Valdinievole, come Ente capofila, Incontro Coop. Sociale, Arnera Società Cooperativa, in affiancamento per le attività di tutoraggio e infine le Aziende Agricole Coop. Agricola Valleriana, Fattoria La Stella, Società Agricola Vipiana, Podere Gori, Az. Le Palme. In totale 2 Cooperative Sociali e 5 aziende Agricole.
Tali attività si sono avvalse di progetti di inserimento personalizzato in azienda agricola, con lo svolgimento di azioni idonee al profilo dei 28 soggetti beneficiari presi in carico.
Tale obiettivo è stato anticipato da una ricerca-azione, attraverso rilevamento di dati, interviste, presenza attiva sul territorio, creazione di drive condivisi, materiale da distribuire, analisi e pubblicazioni, momenti di confronto pubblico, seminari, eventi, creazione di uno sportello tecnico di supporto alle aziende agricole territoriali aperto secondo un calendario pubblico.
Il progetto ASTER: Agricoltura sociale Toscana Centro è stato esposto da Consuelo Cavallini, presidente della Coop 21, ed è stato realizzato nella zona del Sud Est fiorentino, coinvolgendo 11 partners tra: aziende agricole, enti locali della zona fiorentina sud est e nord ovest, 2 cooperative sociali (di tipo A e B) e un’associazione di promozione sociale; sottoscrittori della costituita Associazione Temporanea di Scopo, oltre a Coop 21 cooperativa sociale coop.sociale di tipo A (capofila del progetto) dal Comune di Bagno a Ripoli, Unione Comunale del Chianti fiorentino, Società della Salute Zona fiorentina Nord Ovest, CIA Toscana Centro, Associazione Popular associazione volontariato, Il Giglio del Campo cooperativa sociale tipo B, Olivart azienda agricola (Azienda Vivaio, promotrice del progetto), La Talea azienda agricola, La Loggia azienda agrituristica e Il Mulino società agricola.
Il progetto è realizzato grazie ad attività di cooperazione tra aziende agricole e associazioni a finalità sociale: l’attività agricola è funzionale alla realizzazione di servizi sociali-educativi ed a promuovere l’inclusione sociale, terapeutico-riabilitativa, professionale di persone in carico ai servizi sociali e sanitari.
L’azione di Tutoraggio/accompagnamento è stata svolta da alcune aziende agricole ovvero: Az. Agr. Olivart per la zona Sud Est, Az. Agr. Cammelli per la Nord Ovest (che purtroppo è uscita dal progetto per motivi interni nel marzo 2021) dotate di precedente e comprovata esperienza nell’ambito di attività di agricoltura sociale, svolta con soggetti svantaggiati, che hanno avuto la funzione di “Vivaio” dei nostri utenti. Gli utenti infatti hanno svolto presso le Aziende “Vivaio” un periodo di formazione/inserimento propedeutico all’inserimento in altre aziende agricole partner del progetto. La partecipazione delle persone svantaggiate è stata curata grazie ad un affiancamento costante da parte di tutor sociali alle aziende ospitanti. Sono stati coinvolti nel progetto n. 10 utenti, i quali hanno svolto in azienda un periodo minimo di un semestre, in molti casi di due semestri (e alcuni anche di più), per un totale di n. 20 inserimenti: 1 utente ha visto la trasformazione dell’Inserimento Socio Terapeutico in un contratto di lavoro part-time come avventizio in agricoltura, assunto da Azienda Agricola. Gli utenti coinvolti 7 persone svantaggiate, come individuati nell’art. 4 comma 1 della L. 381/91, di età inferiore a 40 anni e 3 persone svantaggiate, come individuati nell’art. 4 comma 1 della L. 381/91, di età superiore a 40 anni,Tutte le persone di cui sopra hanno svolto attività di Inserimento Socio-terapeutico, in regime di convenzione con il servizio pubblico, come da registri presenze scannerizzati allegati alla presente relazione.