A Roma Seminario formativo su inclusione socio-lavorativa stranieri. Premiate 4 aziende con storie di accoglienza e integrazione
L’agricoltura sociale sostiene l’inclusione socio-lavorativa dei migranti. E non lo fa solo con la teoria ma mettendo in pratica progetti concreti, come quelli attivati da ASeS di Cia-Agricoltori Italiani e Forum Nazionale Agricoltura Sociale.
In una due giorni a Roma, all’Auditorium Giuseppe Avolio, le due organizzazioni hanno tenuto il primo Seminario di formazione sul tema, dando strumenti pratici e concreti agli addetti del settore per elaborare percorsi lavorativi e di welfare per i migranti in ambito agricolo. Inoltre, sono stati consegnati i primi riconoscimenti del Premio Nazionale Agricoltura Sociale nato per valorizzare i progetti di integrazione portati avanti da aziende e cooperative virtuose.
Prima di tutto il Seminario di formazione, 30 partecipanti e 11 relatori, dal titolo “Agricoltura sociale e inclusione socio-lavorativa dei migranti”, con particolare riferimento ai richiedenti asilo e protezione internazionale. Con agricoltori e agronomi, realtà del Terzo Settore, operatori sociali e CARA (Centri accoglienza richiedenti asilo), il corso si è avvalso dei contributi di esperti, di esperienze sul campo ed esempi di buone pratiche provenienti da diverse regioni, con focus sulle reti territoriali, normativa di riferimento e laboratori di progettazione partecipata.
Quanto al Premio Nazionale Agricoltura Sociale “Prodotti della terra, storie di persone”, alla sua prima edizione, si tratta di un’iniziativa promossa da ASeS di Cia e Forum Nazionale Agricoltura Sociale per favorire e promuovere storie di agricoltura sociale e di inserimento dei migranti in un settore che si sta dimostrando capace di rispondere in modo attivo a fenomeni epocali come i flussi migratori. I premi sono stati assegnati ad “Alicenova”, società cooperativa sociale onlus di Tarquinia (VT); a “Kodemundi”, azienda agricola coop. sociale onlus di Curtatone (MN); a “Coltivare Fraternità”, cooperativa sociale agricola di Ozzano dell’Emilia (BO) e a “Fattoria Sociale delle Ragazze e dei Ragazzi di Montepacini” di Fermo. A ciascuna di queste 4 aziende è stato consegnato un assegno figurativo del valore di 3 mila euro a copertura dei costi per nuove iniziative e azioni future che coinvolgono i migranti.
“L’agricoltura sociale è una risposta concreta al caporalato e allo sfruttamento del lavoro dei migranti -spiega Cinzia Pagni, presidente di ASeS, l’Ong di Cia– favorendo percorsi di inclusione socio-lavorativa e di integrazione nelle comunità, sviluppando forme innovative di accoglienza, basate su una solida e fattiva collaborazione che coinvolgono aziende agricole, cooperative sociali, associazioni, servizi territoriali e scuole”.
Fonte: Cia nazionale