Il lancio del progetto Cia con 30 partner

Puntare sull’agricoltura sociale come modello vincente per prevenire e contrastare il fenomeno del caporalato, arginare le agromafie e promuovere processi virtuosi di inclusione e re-inserimento socio-lavorativo dei migranti, attraverso la creazione di una rete nazionale di collaborazioni stabili e solide nel tempo. Questo l’obiettivo del progetto “Rural Social ACT”, che verrà lanciato ufficialmente lunedì 11 ottobre, alle ore 10.30, a Roma presso l’Auditorium “G. Avolio” di Cia-Agricoltori Italiani, in via Mariano Fortuny, ma fruibile anche in diretta streaming al link: https://youtu.be/GggkIpwwUBY

Capofila del progetto è Cia, insieme a 30 partner, tra Reti Nazionali, cooperative, consorzi, Ong e associazioni, con la governance affidata a una vera e propria Cabina di Regia che comprende CREA-Consiglio per la ricerca in agricoltura, Agricoltura Capodarco, CNCA-Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza; Consorzio Idee in Rete; CReA Onlus e NCO-Nuova Cooperazione Organizzata. Tutti uniti per attivare politiche e azioni comuni contro lavoro nero, caporalato e agromafie, favorendo la promozione del lavoro agricolo di qualità e il rafforzamento dell’agricoltura sociale come modello di sviluppo territoriale sostenibile ed etico.

A presentare nel dettaglio finalità e intenzioni del progetto “Rural Social ACT” saranno: Corrado Franci, coordinatore nazionale Rural Social ACT; Ilaria Signoriello, coordinatrice scientifica Rural Social ACT; Paola Berbeglia, coordinatrice tecnica Rural Social ACT; Salvatore Stingo, presidente Agricoltura Capodarco – Comunicazione e disseminazione Rural Social ACT; Claudia Merlino, direttore generale Cia-Agricoltori Italiani.


Fonte: Cia nazionale