Promuovere la conciliazione di vita e lavoro come strumento di benessere per i lavoratori e di competitività per le aziende. È con questo obiettivo che nasce in Toscana il progetto VLT, acronimo che rimanda alle tre parole chiave Vita, Lavoro e Toscana. Una iniziativa nata con il sostegno della Regione Toscana dall’inedito partenariato di Confartigianato Imprese Toscana (capofila), Cia Agricoltori Italiani Toscana, Cna Toscana, Confindustria Toscana, Confcommercio Toscana, Confcooperative Toscana, Agci Toscana e Cgil Toscana. L’intesa gode del patrocinio di Unioncamere Toscana e del supporto di CISL Toscana, UIL Toscana, Coldiretti Toscana, Confapi Toscana, Confesercenti Toscana.

Il progetto è stato presentato a febbraio, nel corso di una conferenza stampa nella sede della Regione Toscana, in piazza Duomo a Firenze, alla presenza dell’assessora al lavoro, formazione e pari opportunità della Regione Toscana Alessandra Nardini, del dirigente del settore lavoro della Regione Toscana Simone Cappelli e di Laura Simoncini, segretaria regionale di Confartigianato Imprese Toscana, capofila di Vita Toscana Lavoro. Per Cia Toscana hanno partecipato Alessandra Alberti e Lucia Tacconi.

Cia Toscana è stata fin da subito tra le associazioni promotrici del progetto VLT e anche per questo collaborerà concretamente alle attività previste dal progetto durante tutte le sue fasi. Le tematiche affrontate sono senza dubbio strategiche e fondamentali per il progredire della nostra società. La conciliazione fra vita e lavoro è uno strumento che genera benessere per il lavoratore e allo stesso tempo è strategico per la competitività delle aziende anche nel settore agricolo.

«Siamo fortemente convinti che le iniziative del progetto VLT – dichiara Giordano Pascucci, direttore di Cia Toscana – siano strategiche anche per il settore agricolo in quanto anch’esso deve fare la sua parte nel favorire lo sviluppo delle politiche di welfare aziendale sia per generare benessere tra i lavoratori che per incrementare la competitività aziendale».

«Promoveremo – continua Pascucci – la diffusione di queste buone pratiche anche per facilitare l’accesso delle nostre imprese alle risorse che la Regione Toscana mette a disposizione nell’ambito delle tematiche di welfare aziendale. Tali tematiche sono prioritarie per mantenere il ruolo strategico delle imprese agricole e per scongiurarne la chiusura, che per loro natura si trovano ad operare in zone rurali, dove spesso scarseggiano i servizi e le infrastrutture. Inoltre, conclude Pascucci, oltre il 30% sia dei titolari di impresa che degli occupati in agricoltura sono di genere femminile – come emerge dall’ultimo censimento generale dell’agricoltura ISTAT -, che sappiamo essere le più colpite da assenza di servizi di welfare e che ancora oggi subiscono più dei lavoratori maschi la difficoltà a conciliare vita lavoro e tempo libero, essendo per lo più a carico loro le attività di cura familiare verso i figli e le persone non autosufficienti.

«Il tema della conciliazione vita lavoro spesso viene declinato al femminile, ma deve interessare tutti i lavoratori e le lavoratrici – sottolinea l’assessora Alessandra Nardini -. Perché se vogliamo eliminare le disuguaglianze di genere sul lavoro, dobbiamo spingere un cambiamento culturale che porti ad una più equa distribuzione del carico di cura all’interno delle famiglie, affinché le donne non siano costrette, in particolari momenti della vita come quando scelgono di diventare madri, ad abbandonare o interrompere momentaneamente il proprio percorso lavorativo, o a ricorrere al part time. Il progetto Vita Lavoro Toscana, rivolto a tutto il mondo delle imprese e delle professioni, può dare una spinta importante per promuovere questo cambiamento culturale e favorire la partecipazione, la permanenza e la valorizzazione delle donne nel mondo del lavoro».

Quattro le attività principali previste dal progetto nei prossimi mesi: la ricognizione delle politiche in tema di conciliazione vita lavoro e la raccolta di buone pratiche aziendali; la ricognizione sui fabbisogni in tema di conciliazione vita lavoro da parte delle imprese e dei dipendenti; la realizzazione in tutte le province toscane di seminari informativi pensati soprattutto per le imprese e i lavoratori e di laboratori che gettino le basi per la costituzione di reti territoriali-settoriali-dimensionali e per la coprogettazione di proposte in tema di conciliazione vita lavoro e misure di welfare aziendali.

«C’è bisogno di scambiarsi esperienze, raccogliere spunti, far nascere idee se vogliamo incentivare l’applicazione degli strumenti di conciliazione vita lavoro nelle imprese di qualsiasi forma, tipologia e dimensione – spiegano i partner in una nota congiunta – ora ci sono anche le risorse per farlo, grazie all’avviso pubblico per finanziare Piani di welfare aziendale presentato dalla Regione Toscana, che mette a disposizione delle imprese oltre 12 milioni di euro da qui al 2027».

Sono partite le attività di ricognizione: in Toscana esistono imprese che hanno già messo a sistema eccellenti pratiche di conciliazione, altre che potrebbero farlo, altre che lo fanno senza un sistema codificato. Diventa quindi fondamentale avere un riscontro dello stato attuale per poter meglio riflettere sulle opportunità che si prospettano e poter suggerire spunti e soluzioni già testate alle imprese interessate ad intraprendere percorsi di conciliazione vita lavoro.

Seguirà un’indagine on-line tra le imprese attraverso le associazioni territoriali del partenariato con l’obiettivo di raccogliere almeno 400 questionari e realizzare appositi focus group di approfondimento. Verranno raccolti dati sul tema dello spostamento casa/lavoro, sull’organizzazione dei pasti, sull’orario di lavoro, sui vari servizi di welfare e sulla consapevolezza dei fabbisogni dei lavoratori.

In parallelo inizieranno le attività informative con 10 i seminari, uno per provincia (il primo a Prato ad inizio aprile), rivolti a tutti i soggetti interessati ad approfondire e condividere le tematiche legate alla conciliazione vita lavoro. Nella stessa giornata dei seminari si svolgeranno anche 10 laboratori territoriali, a carattere sperimentale, che saranno l’occasione per favorire la nascita di comunità di lavoro o reti di soggetti, impegnati nella messa a punto di nuove pratiche di welfare territoriale e settoriale per la conciliazione vita-lavoro.

A dicembre, infine, il grande evento conclusivo in cui saranno diffusi i risultati dell’indagine e dei laboratori.


MAGGIORI INFORMAZIONI SULLA PAGINA FACEBOOK: https://www.facebook.com/vitalavorotoscana

LA PAGINA DEL PROGETTO SUL SITO DELLA REGIONE TOSCANA: https://www.regione.toscana.it/-/progetto-vlt-vita-lavoro-toscana


Tratto da Dimensione Agricoltura n. 3/2024