A quasi due anni dalle devastanti alluvioni che, nel novembre 2023, colpirono duramente gran parte della Toscana, arrivano nuove risorse per le imprese danneggiate.

Oltre all’aiuto previsto per il “primo sostegno”, potranno accedere a nuovi contributi per il ripristino delle strutture e delle attività danneggiate, in attuazione delle opportunità previste dalla lettera “e ” nell’articolo 25, comma 2, lettera del Decreto legislativo 1/2018, che disciplina la ricognizione dei fabbisogni e il sostegno per il recupero di strutture pubbliche e private, attività economiche e produttive, beni culturali e patrimonio edilizio.


Chi può presentare domanda

Potranno accedere al contributo soltanto le imprese ricadenti nelle aree colpite delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Lucca e Massa Carrara, che avevano già compilato entro il 19 gennaio 2024 il modello C1 (ricognizione danni e domanda di primo sostegno, con contributo massimo di 20.000 euro). La domanda dovrà essere presentata esclusivamente online, tramite il modulo ID 84 nel sistema informatico di ARTEA, entro le ore 23:59 del 9 dicembre 2025.

Il danno riconosciuto sarà calcolato sulla base della cifra minore tra quanto dichiarato nel modello C1 e quanto riportato nella perizia asseverata, che potrà essere la stessa già utilizzata per la richiesta del “primo sostegno).

È importante evidenziare che le aziende che avevano già rendicontato spese relative al “primo sostegno” ed ottenuto tale aiuto, riceveranno un contributo decurtato degli importi già percepiti.


Quali spese sono finanziabili

Il contributo coprirà una parte significativa delle spese necessarie a rimettere in piedi le attività:

  • 50% della spesa ammissibile per la ricostruzione o delocalizzazione di immobili, per il ripristino delle strutture e degli impianti produttivi fissi (compresi quelli arborei) e per gli interventi su terreni agricoli o aree esterne.
  • 80% della spesa ammissibile per la sostituzione di macchinari e attrezzature, l’acquisto di scorte di materie prime e prodotti finiti, il ripristino di beni mobili registrati e di impianti produttivi mobili.

Sono inoltre previste spese generali fino al 10%, ad esclusione dei costi della perizia. Tutti gli importi sono da intendersi al netto dell’IVA, mentre il contributo massimo concedibile a ciascuna impresa è fissato in 450.000 euro.