Cambia il clima nel mondo, cambiano gli incendi e cambiano le strategie. In Toscana si è registrato il più grande incendio degli ultimi trenta anni nel mese di settembre, nel 2018, a Calci, ma anche un vasto incendio sull’isola d’Elba nell’ottobre 2021 e un ottobre caratterizzato da decine di eventi in successione negli anni 2018, 2021 e 2023.
“Di fronte a eventi di tali dimensioni come quelli nel corso di questa estate a cui abbiamo assistito nel Mediterraneo in Portogallo, in Turchia o in Grecia, oppure in Italia sul Gargano o in provincia di Roma – sottolinea e spiega la vice presidente della Toscana, Stefania Saccardi -, anche le più evolute organizzazioni di antincendio boschivo si trovano inermi, non potendo contrastare il fenomeno con un approccio esclusivamente emergenziale. L’ambizione è, quindi, spostare avanti il raggio di azione dell’attività, non limitarci a rincorrere il problema, ma farci trovare preparati di fronte alla simultaneità di eventi sempre più intensi”.
In Toscana anni di fortissimo impegno sono stati di recente il 2012 (nei mesi invernali e estivi), l’estate 2017 e 2022 e l’inverno 2019, oppure ci sono stati incendi caratterizzati da alte velocità ed elevate intensità, come a Calci nel 2018 (1100 ettari distrutti) o a Massarosa in provincia di Lucca a luglio del 2022 (900 ettari).
“Negli ultimi dieci anni il periodo a rischio per lo sviluppo di incendi si è allungato – prosegue Saccardi -. Per fronteggiare periodi di rischio così lunghi e intensi occorre mettere in campo organizzazioni di anticendio boschivo sempre più flessibili, spiegate al massimo livello di operatività quando necessario ma ridotte al minimo dei periodi di minor rischio”.
L’Organizzazione Aib toscana ormai da tempo viene modulata nel corso dell’anno in funzione dell’andamento dell’indice di rischio per lo sviluppo e la propagazione di incendi boschivi, con servizi aggiuntivi previsti durante lo stato di allerta: una scelta strategica sia in termini operativi, sia di costi che altrimenti diventerebbero insostenibili.
Per far questo è basilare il continuo monitoraggio delle previsioni meteo e degli indici di rischio, che facciamo con la pubblicazione di un bollettino giornaliero e con un’analisi di approfondimento settimanale, nei periodi di maggior rischio condivisa con il personale operativo dell’organizzazione che si forma con una media di ottanta corsi l’anno tenuti dal Centro regionale di Monticiano.
Nel 2024, nell’ambito delle attività di addestramento, sono state organizzate una quindicina di esercitazioni sul territorio, incontri di valutazione ed analisi dopo ogni incendio per i principali eventi e lezioni di applicazione di fuoco prescritto, per specializzare tecnici ed operatori.