di Giordano Pascucci, direttore Cia Toscana
Queste ultime settimane sono state particolarmente intense di appuntamenti, di incontri, di occasioni di confronto, in cui abbiamo rafforzato e implementato il nostro impegno per rimettere al centro del dibattito politico e sociale il futuro della Toscana, dell’economia regionale, della strategicità delle attività produttive. In primis l’agricoltura con le sue molteplici multifunzionalità e diversificazione, della qualità della vita nella nostra regione, a partire dalle aree interne e rurali, per dare dignità e giusta remunerazione al prezioso lavoro degli agricoltori che con la loro attività presidiamo i territori, spesso fragili e con tanti disagi, dove servizi ed infrastrutture sono carenti o assenti, e valorizzano con sapienza il bene terra, mettendo a disposizione della collettività prodotti e servizi di grande pregio, apprezzati nel territorio locale ma soprattutto nel mondo.
Il punto principale è quello di dare dignità e giusta remunerazione al lavoro degli agricoltori. Purtroppo per tanti non è così. Laddove non si riesce a chiudere la filiera nell’impresa agricola i margini sono troppo spesso “risicati”, per talune produzioni si vende al di sotto del costo di produzione.
Da qui la nostra insistenza per voler dare più slancio alle imprese agricole, per incentivare la crescita e lo sviluppo di quelle oggi più dinamiche, favorendo e supportando l’internalizzazione anche delle piccole e medie, per affrontare le criticità dell’agricoltura toscana, per dare prospettive a tutte le imprese, per rafforzare ed innovare le politiche e le strategie che la Regione Toscana deve attivare con maggiore efficacia e determinazione.
Le imprese, i cittadini, la società, tutti devono affrontare il nuovo contesto socio-economico sempre più complesso, in profonda evoluzione, con cambiamenti ed instabilità crescenti, che mettono davanti a nuove sfide, nuovi adattamenti, molteplici problematiche ma anche possibili nuove opportunità.
Le scelte regionali saranno strategiche, in talune circostanze determinanti, e “dovranno essere calibrate in un quadro d’insieme capace di tenere in equilibrio i diversi fattori”. Da qui l’esigenza che anche gli attori istituzionali siano più attenti nel saper interpretare i nuovi scenari, nell’individuare le strategie più appropriate ed efficaci, nel definire i sostegni e gli incentivi per affrontare le nuove sfide, criticità e opportunità.
La nostra proposta è concreta, non dovranno essere assunte iniziative estemporanee, ma è necessario strutturare un confronto costante tra la Regione Toscana e le rappresentanze sociali, economiche e sindacali.
Con questo obiettivo nasce la proposta di “Un nuovo Patto per la Toscana” che abbiamo presentato ai Candidati a Presidente e a Consigliere regionale.
Nel nostro documento sono riportate considerazioni a carattere generale, messe in evidenza le peculiarità del settore agricolo, delineati i fabbisogni delle aree rurali e interne, indicate le priorità e le sfide, segnalate le proposte per la Toscana che si rinnova.
Questa elaborazione è il frutto di un confronto continuo che Cia ha fatto, e continuerà a fare, nei propri organi regionali e territoriali, confrontandosi con gli associati, con le imprenditrici e gli imprenditori, con i giovani e con i tanti pensionati che ancora operano in ambito agricolo e rurale.
Questo confronto costante con il gruppo dirigente e con i soci ci consentirà di monitorare l’andamento del settore e di verificare l’efficacia delle iniziative assunte a livello regionale, nazionale ed europeo dandoci spunti e supporto per affinare le elaborazioni, mettere a punto nuove proposte e per intraprendere iniziative appropriate.
Sulla qualità del nostro operato, sulla efficacia delle nostre attività e iniziative assunte e da assumere in futuro, dovremo fare un’attenta riflessione. A questo scopo la convocazione delle assemblee elettive (gennaio-maggio 2026) sarà un’occasione importante per aggiornare la nostra elaborazione politico programmatica e per il rinnovo degli Organi. Argomento sul quale torneremo a breve su questo giornale.
Intanto possiamo assumere l’impegno che Cia, Regionale e Provinciali, promuoveranno in maniera puntuale il confronto con il Presidente, Assessori e Giunta della Regione Toscana, sollecitando l’attivazione di Tavoli di Concertazione strutturati e continui per un confronto con le rappresentanze economiche e sociali.
Confronto che verrà richiesto anche al Consiglio Regionale, a partire dalle attività delle Commissioni Consiliari.
Come Cia ci presenteremo a questi appuntamenti con le elaborazioni e proposte contenute nel nostro Documento, aperti come sempre al confronto con l’obiettivo di individuare strategie e politiche condivise, equilibrate, appropriate ed efficaci.
L’attività e le iniziative assunte dalla Regione Toscana saranno costantemente monitorate e valutate periodicamente dagli Organi Confederali affinchè le aspettative e fabbisogni del settore agricolo e di coloro che operano in ambito rurale siano pienamente soddisfatte ed esaudite.
Le nuove politiche regionali dovranno prioritariamente dare risposte concrete ed efficaci, innanzitutto su due aspetti: dare dignità e valore al lavoro di tutti gli agricoltori toscani migliorare la qualità della vita a coloro che vivono e operano nelle aree rurali e d interne.
La Cia Toscana assicura impegno, coerenza, determinazione, capacità di ascolto e di confronto per dare efficacia e concretezza al “Nuovo Patto per la Toscana”.
Tratto da Dimensione Agricoltura n. 10/2025