Il rapporto Svimez testimonia che dall’agricoltura viene una prima speranza per il meridione. Il 29 ottobre, a Milano, l’assemblea nazionale della Confederazione sceglie come tema proprio “L’agricoltura del Sud per la legalità e per lo sviluppo dell’economia nazionale”. Se ne discute con tre governatori delle regioni del Mezzogiorno e con il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
Lo Svimez la certifica, la Cia la pone come sfida al Paese: esiste la questione meridionale e affrontarla e risolverla significa puntare sull’agricoltura e sull’agroalimentare. Due giorni fa nel suo consueto rapporto Svimez ha detto che c’è un leggerissimo risveglio dell’economia meridionale: +0,1% del Pil quest’anno e +0,7% l’anno prossimo. Ma a fronte di questi segnali positivi si registra il crollo dell’occupazione scesa sotto la soglia dei 6 milioni con un balzo dei Neet (i giovani che non studiano e non lavorano) a 2 milioni. Il 2015 registra i primi segnali di ripresa con un incremento degli investimenti lordi e con più posti di lavoro al Sud rispetto al Nord. In particolare, rispetto al secondo trimestre del 2014, gli occupati crescono al Sud di 120 mila unita, il 2,1% in più, e di 60 mila unità nel Centro-Nord, pari al +0,4%.
A determinare questa mini inversione di tendenza è stata in larghissima parte l’agricoltura in sinergia con l’agroalimentare. Dunque porre la “questione meridionale” al centro dell’Assemblea nazionale della Cia ha un valore strategico.
La Cia porta in Expo migliaia di agricoltori in rappresentanza delle 900 mila imprese associate alla Confederazione. La “due giorni” di Cia in Expo – alla vigilia della chiusura dell’Esposizione e della consegna al mondo della Carta di Milano – si articola nella Direzione nazionale che avrà luogo oggi a Milano e dove il presidente nazionale Dino Scanavino proporrà le linee strategiche per il prossimo anno.
Sarà invece il 29 all’Auditorium di Padiglione Italia che la Cia terrà i lavori della sua assemblea. Interverranno la vicepresidente vicario con delega all’Expo Cinzia Pagni che farà un bilancio della presenza di Cia all’Esposizione Universale (sei giornate, l’impegno nel Biodiversity Park, oltre cento eventi organizzati) e il vicepresidente nazionale Alessandro Mastrocinque al quale è affidata la relazione centrale che porrà appunto la “questione meridionale”. A discuterne saranno i presidente di tre regioni del Sud: Marcello Pittella (Basilicata) Gerardo Oliverio (Calabria) e Michele Emiliano (Puglia). “Sarà l’occasione -sottolinea Mastrocinque- per chiedere con forza una nuova iniziativa per il rilancio del Sud che deve passare necessariamente da più agricoltura, come testimonia il rapporto Svimez”.
Ma rilancio del Mezzogiorno significa anche affermazione di legalità. Per questo all’assemblea della Cia parteciperà Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che festeggia proprio con l’assemblea della Confederazione i venti anni di attività. “C’è bisogno -dice Don Ciotti -di non abbassare la guardia, di stimolare gli italiani a prendere coscienza del fatto che la legalità è la prima emergenza del Sud e serve insistere per rimettere a frutto le terre confiscate alla mafia”. E anche questo tema vede la Cia in prima linea, trasformando l’Assemblea in un momento centrale nel dibattito nazionale a seguito anche dell’inchiesta sulle terre confiscate alla criminalità organizzata che vede coinvolto un alto magistrato. A raccogliere gli stimoli che verranno dall’assemblea e a tradurli in azione di Governo ci sarà il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
Fonte: Cia nazionale