SATIRA / In agricoltura la parola conferimento è associata al post vendemmia, con le uve portate alle cantine per la spremitura, la vinificazione e la successiva moltiplicazione dei vini, fase che questa rubrica ha già abbondantemente trattato (sempre con prodotti consentiti). Conferire significa anche parlare con qualcuno, scambiandosi opinioni ed informazioni. C’è infine un ulteriore significato del termine conferimento, sul quale ci vogliamo brevemente soffermare, ed è quello legato all’assegnazione di titoli e premi. Il riferimento all’attualità riguarda il Presidente americano Trump, che notoriamente conferisce solo con interlocutori disposti a sottomettersi ai suoi voleri; ed al quale il vino interessa soltanto per i soldi che può spremere tassando le importazioni. Ebbene, Donald è ossessionato dalla pretesa di ottenere il “conferimento” del premio Nobel per la pace, naturalmente nell’ambito di un pacchetto “prendere o lasciare” che include anche la consegna di Canada e Groenlandia: “…sennò saranno dazi amari per tutti!”, tuona minaccioso il Presidente. Ma via, non scherziamo, sarebbe come se noi pretendessimo di ottenere il premio Pulitzer per le minchiate che scriviamo ogni mese!
Almeno Trump, va detto, dimostra moderazione e senso della misura, accontentandosi di territori e premio Nobel “con-feriti”; a differenza del Premier israeliano Netanyahu, che per ottenere i suoi obiettivi sta seminando morte in Palestina, con decine di migliaia di vittime innocenti. Purché tutto questo finisca siamo disposti a tutto, perfino a veder razzolare per la Toscana il Generale Vannacci. A proposito di elezioni, noi come sempre siamo neutrali, non vogliamo apparire partigiani; quindi ci limitiamo ad una semplice raccomandazione rivolta a tutti, chiantigiani, colligiani e valligiani, artigiani ed allevatori di fagiani: innanzitutto andate a votare, e poi “conferite” il vostro voto con giudizio.
Pronti, via! Tutti alle urne (elettorali).
Il Cugino Emme
Tratto da Dimensione Agricoltura n. 10/2025