Siglato un protocollo di collaborazione tra Cia Agricoltori Italiani della Toscana e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale Toscana (FIMMG). La firma da parte di Valentino Berni, presidente Cia Toscana e Niccolò Biancalani, presidente FIMMG Toscana: entrambi concordano che occorra un potenziamento ed una riorganizzazione della sanità territoriale.
Cia e FIMMG convengono che la riorganizzazione e il potenziamento della sanità territoriale (ipotizzate dal D.M. 77/2022) non possono prescindere dal mantenere alcune valenze che da sempre caratterizzano l’organizzazione sanitaria territoriale: la sua capillarità, la sua prossimità, la possibilità di scelta del proprio medico di famiglia da parte del cittadino, il rapporto di fiducia reciproco che si sviluppa nel tempo fra il cittadino e il proprio medico. Inoltre, che si debba arrivare ad una riorganizzazione della medicina generale dove il rapporto orario del ruolo unico della medicina generale non debba più essere impiegato a rispondere a richieste di tipo consumistico durante le ore notturne ma a potenziare l’attività della medicina generale durante le ore diurne quando la richiesta di prestazioni sanitarie è più elevata.
Fra le criticità individuate il forte aumento delle malattie croniche determinato dall’invecchiamento della popolazione italiana. In 40 anni gli anziani affetti da malattie croniche sono più che raddoppiati. Ma anche la necessità di curare tali cittadini a livello domiciliare sia per motivazioni economiche legate alla sostenibilità del SSN sia per motivazioni etiche: un anziano ricoverato in ospedale sviluppa sempre un decadimento cognitivo spesso irreversibile; un anziano ricoverato in ospedale determina sempre grossi problemi gestionali nelle famiglie. Inoltre, la profonda ingiustizia nel pretendere di curare i cittadini affetti da pluripatplogie croniche con gli stessi strumenti e le stesse risorse con cui si gestiscono i cittadini giovani e sani.
Cia Toscana e FIMMG Toscana auspicano quindi un territorio con gli erogatori di prestazioni sanitarie di primo livello che non siano solo presenti nelle case di comunità hub previste ogni 50mila abitanti, ma anche in una rete di case di comunità spoke che si identificano con le attuali sedi delle forme associative della medicina generale, sedi che la Cia potrà contribuire ad individuare insieme ai medici di medicina generale nelle zone rurali più distanti dagli abituali centri di erogazione delle prestazioni garantendo così capillarità e prossimità. In tali sedi la medicina generale potrà erogare anche attraverso la telemedicina la diagnostica di primo livello necessaria ad una gestione territoriale delle patologie croniche, potrà garantire attraverso i teleconsulti anche prestazioni specialistiche oggi difficilmente fruibili da cittadini che abitano lontano dai centri erogatori di tali prestazioni.
E fra gli altri punti del protocollo auspicano che nelle case di comunità hub, ma soprattutto in quelle spoke, si potrà passare dalla medicina di attesa ad una medicina d’iniziativa nella gestione delle patologie croniche attuando così sia la prevenzione dell’insorgenza della cronicità sia la prevenzione delle riacutizzazioni e delle complicanze come in Toscana è già avvenuto e che il covid ha interrotto.
Inoltre, che la sanità territoriale e in particolare la medicina generale non si trasformi in una medicina prestazionale, ma in una medicina che attraverso la sua organizzazione si faccia carico a tutto tondo dei problemi socio-assistenziali della popolazione.
La Cia Toscana e la FIMMG Toscana concordano di promuovere incontri informativi per promuovere il ruolo della medicina generale, l’uso della telemedicina, la gestione delle cronicità e altre iniziative dedicate al miglioramento del dialogo tra i professionisti della medicina generale e i propri assistiti, specialmente quelli anziani.