cia_dinoscanavinoNei giorni scorsi a Bruxelles la Confederazione italiana agricoltori ha organizzato un convegno sulla riforma del biologico. Parole d’ordine: semplificazione e controlli. Le conclusioni dei lavori le ha tirate il presidente della Cia, Dino Scanavino.

Un convegno dedicato al biologico. C’è bisogno di riformarlo questo biologico, questa agricoltura?

«Be’ più che riformarlo, c’è necessità di mettere ordine e di riscrivere regole che facciano si’ che questo settore possa affrontare i mercati. I mercati chiedono più biologico, i cittadini hanno capito che il biologico è una garanzia di salubrità, di qualità e quindi lo chiedono. Noi dobbiamo produrlo in sicurezza, continuando a dare più garanzia ai cittadini, quindi ci vogliono regole chiare, flessibilità nell’applicazione, poca burocrazia e controlli intransigenti. Queste sono le regole che noi chiediamo».

Semplificazione innanzitutto…

«La semplificazione è un elemento entrato ormai nel lessico dell’UE. Cresce la necessità di semplificare complessivamente tutto quello che gira intorno all’agricoltura e alla politica agricola comunitaria. Certo sulle regole del biologico, in particolare la semplificazione è di straordinaria importanza. Per essere più garantiti, per dare più garanzia ai cittadini; dobbiamo capirci tra noi che produciamo, chi ci controlla e i consumatori. Questo è il segreto».

Vogliamo ricordare presidente qual è il valore dell’agricoltura biologica in termini economici?

«Il valore dell’agricoltura biologica è di parecchi miliardi di fatturato, noi puntiamo ad un incremento perché questo è un dato che quotidianamente si incrementa. Noi abbiamo delle performance eccezionali e crediamo che si possa continuare su questa strada. Quindi un’agricoltura che affronta la sfida dei consumatori che vogliono cibi più sani; noi questo vogliamo fare».


Sandro Capitani, Radio 1 Rai – La Terra

Puoi ascoltare l’intervista audio a Scanavino (al minuto 3.05) a questo link: http://goo.gl/qUrB2O