Con la pubblicazione sul Burt del prossimo 15 febbraio dei decreti regionali, prendono avvio le azioni che all’interno della nuova PAC, andranno a sostenere gli investimenti nel settore apistico.
Come previsto dal nuovo regolamento, gli interventi sono rivolti a due fattispecie di beneficiari, le associazioni di apicoltori, e le singole aziende apistiche; per quest’ultime il riferimento è il decreto n. 2116 del 7 febbraio, emanato dalla regione Toscana.
Nello specifico il dispositivo prevede tre linee di intervento:
- l’azione B3 dedicata al ripopolamento del patrimonio apistico, che prevede il sostegno per l’ acquisto di sciami, nuclei, pacchi di api e api regine con certificazione attestante l’appartenenza alla razza italiana, oltre all’acquisto di materiale per la conduzione dell’azienda apistica da riproduzione;
- l’azione B4 riguardante la razionalizzazione della transumanza, tramite la quale è possibile l’acquisto di arnie, di attrezzature e materiali vari per l’esercizio del nomadismo. Noleggio o leasing di veicoli per l’esercizio del nomadismo e/o acquisizione di servizi per le operazioni di trasporto;
- ed infine l’azione B5 per l’ acquisto di attrezzature e sistemi di gestione (hardware/software), per la valorizzazione delle produzioni destinate al commercio, quali materiali, macchine e attrezzature adibite a processi di estrazione, conservazione e confezionamento del miele e degli altri prodotti dell’alveare, oltre ai materiali e attrezzature per il miglioramento delle condizioni di lavoro, inclusi dispositivi di protezione individuale (DPI).
La dotazione complessiva a disposizione ammonta a 510 mila euro, dei quali 90 mila per l’azione B3, 160 mila per l’azione B4 e250 mila per l’azione B5.
Per essere ammessi al bando, gli apicoltori devono avere sede legale in Regione Toscana, detenere la partita IVA, aver dato comunicazione all’Azienda USL di quanto disposto dalla normativa in materia di anagrafe apistica di cui al D.M. 11 agosto 2014 “Approvazione del manuale operativo per la gestione dell’anagrafe apistica nazionale”. Non sono ammessi coloro che esercitano l’attività di apicoltura per autoconsumo, ovvero con un numero inferiore a 11 arnie. Per alcune tipologie di investimento relative alle azioni B4 e B5, il numero minimo di arnie a disposizione per singolo agricoltore, non dovrà essere inferiore a 40.
Il contributo massimo erogabile per ciascuna domanda cui può accedere un beneficiario non può essere superiore a:
- euro 5.000,00 sulla Azione B3;
- euro 24.000,00 sulle Azioni B4 e B5.
Non sono inoltre ammesse domande per un importo minimo del contributo pubblico concedibile inferiore a euro 1.800,00 per ciascuna azione B3, B4 e B5.
Relativamente all’intensità dell’aiuto, è previsto per tutte le azioni, un contributo massimo pari al 60% delle spese ritenute ammissibili.
Le domande di aiuto dovranno essere presentate attraverso il sistema informativo di Artea, entro il 15 di marzo prossimo; in caso di ammissione al sostegno la scadenza per le domande di saldo (e di termine del progetto) è fissata al 30 giugno 2023.
Per definire l’ammissione al sostegno, stilata una distinta graduatoria unica regionale contenente le domande di aiuto che hanno richiesto il sostegno per la relativa azione. La graduatoria unica regionale di ciascuna azione viene stilata in base al totale del punteggio della domanda per quella azione, ottenuto dalla somma dei valori attribuiti alle singole priorità, in funzione del numero di alveari posseduti, del percepimento del sostegno nei tre anni precedenti, la qualifica di IAP, l’età, l’iscrizione come operatore biologico, iscrizione alla CCIAA, ubicazione dell’azienda ed il genere.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il decreto della Regione Toscana n. 2116 del 7 febbraio 2023 (vedi allegati in PDF) e recarsi presso gli uffici territoriali della confederazione.
Allegati (PDF):