«Con l’approvazione da parte della Giunta della risposta alle osservazioni pervenute l’impianto del Piano paesaggistico ne esce confermato. Le modifiche apportate in recepimento delle osservazioni sono state l’occasione per migliorare i singoli contenuti, chiarendoli e precisandoli ove necessario anche per non dare luogo a interpretazioni incoerenti e per renderne più efficace l’applicazione».
Lo ha affermato oggi l’assessore Anna Marson, presentando i risultati del lavoro svolto dopo l’adozione del Piano da parte del Consiglio regionale. «Abbiamo esaminato con grande attenzione tutte le osservazioni pervenute, accogliendo tutte quelle pertinenti e coerenti con le finalità del Piano paesaggistico. Abbiamo migliorato complessivamente le sue argomentazioni, con particolare riguardo alle analisi di livello regionale e alle descrizioni dei venti ambiti in cui è suddiviso il territorio regionale, affinando i dispositivi normativi».
Sono state in tutto 605 le osservazioni pervenute, che hanno riguardato in grande prevalenza gli aspetti della perimetrazione e della disciplina dei beni vincolati ai sensi del Codice nazionale del paesaggio e le relazioni tra il Piano paesaggistico e le attività economiche, ma anche i temi della semplificazione e della partecipazione.
«La discussione che si è sviluppata nel complesso intorno al Piano – ha detto ancora Marson – ritengo che dia un contributo importante alla questione del rapporto tra paesaggio e attività economiche, agricoltura compresa. Il tema del paesaggio rispetto alle attività agricole, in particolare, è un tema che sta diventando centrale anche rispetto alle politiche europee e nazionali. In questo caso la Regione Toscana può dire di avere già avuto modo di approfondire l’argomento».
Rispetto all’esigenza di semplificazione espressa da molto interlocutori, l’assessore Marson ha ricordato i risultati conseguiti in sede di concertazione istituzionale con il Ministero. Gli elementi di semplificazione, in coerenza con il piano adottato, sono infatti il contenuto di un’intesa sottoscritta il 28 ottobre 2014 presso il Mibact. Nello specifico si tratta di 32 interventi – all’interno di aree riconosciute come gravemente compromesse e degradate a seguito di una procedura coordinata tra Regione e Mibact – che non richiedono più il rilascio della autorizzazione paesaggistica, in quanto volti alla riqualificazione dell’edificato esistente. Sono però esclusi i centri storici. Una ulteriore semplificazione riguarda le aree di pertinenza fluviale, di laghi, fascia costiera e boschi, per i quali sia verificata, in base a una ricognizione coordinata di Regione e Mibact, la non sussistenza del valore paesaggistico. All’interno di queste ultime aree qualsiasi intervento non dovrà più essere dunque sottoposto a autorizzazione paesaggistica.
Quanto ai rilievi ricorrenti in merito alle modalità di informazione, comunicazione e partecipazione che il piano ha adottato per la propria formazione, l’assessore fa presente che il Piano è stato costruito con un coinvolgimento di cittadini e amministrazioni locali assai più esteso di quanto non preveda la legislazione toscana vigente. Sono stati tenuti circa 70 incontri fra il marzo del 2013 e il giugno del 2014 con enti locali, associazioni di categoria, di cittadini, associazioni culturali e ambientaliste in tutti gli ambiti in cui si articola il paesaggio toscano. Il Piano è stato altresì presentato nella sua impostazione e discusso nelle sue scelte anche in due serie di incontri nei diversi territori tra l’estate del 2012 e la primavera del 2013 che hanno consentito una serie di approfondimenti tematici con le amministrazioni e le popolazioni direttamente interessate.
Fonte: Toscana Notizie