A due anni dall’apertura delle Bottega della Spesa in Campagna di Siena, voluta dalla Cia e dagli agricoltori senesi, la sfida è vinta. A metà dicembre del 2012 erano 16 aziende, oggi sono 26, e già dal prossimo mese di gennaio arriveranno a una trentina. «Stare insieme è difficile, ma è l’unica formula che consentirà alle piccole aziende di sopravvivere» ha sottolineato il presidente della Bottega, Roberto Barbi.
Una grande festa quella organizzata per il secondo compleanno della Bottega: presenti i produttori che hanno offerto una degustazione dei loro prodotti, musica dal vivo, palloncini verdi della Cia e tanti clienti-consumatori che hanno così avuto la possibilità di conoscere e parlare con i produttori. Hanno partecipato il presidente della Cia Toscana Luca Brunelli, il presidente della Cia Siena Luca Marcucci, il direttore Roberto Bartolini e il deputato senese Luigi Dallai.
Formula di successo – Produttori agricoli da tutta la provincia hanno scommesso su questa forma di vendita diretta collettiva che ha permesso di avere in un unico luogo i prodotti alimentari della spesa quotidiana: pasta, pane, uova, carne bovina e suina, agnello, formaggi vaccini e pecorini, salumi, verdure, vino, olio, pasta. Ma anche prodotti particolari come farine di grani antichi, pane con lievito madre cotto a legna, confetture di rosa canina o di giuggiole, latte vaccino crudo, pecorini con caglio vegetale, pasta di farro.
«È stata quindi costituita un’associazione – ha spiegato Barbi – che ha stipulato i contratti necessari, acquistato le attrezzature, assunto il personale per il buon funzionamento della Bottega che ufficialmente ha un’autorizzazione per mercato coperto. Tutto in autofinanziamento e con il supporto tecnico e professionale della Cia Siena che ha promosso e creduto fortemente in questo progetto».
A due anni dal via, i produttori sono quasi raddoppiati. «Due anni impegnativi – ha aggiunto il presidente della Bottega – ma i risultati sia in termini di richieste di adesione e sia in fatturato si iniziano a vedere. Rispetto al primo anno il fatturato è quasi raddoppiato e i clienti in bottega continuano a crescere: sono state rilasciate circa 1850 tessere e ogni tessera identifica un cliente. Ora la sfida è riuscire a garantire il costante aumento della domanda».
«Fare la spesa in Bottega – ha commentato il presidente Cia Marcucci – significa anche recuperare una buona cultura alimentare. Alla Bottega non si fa la spesa di fretta: ci si informa sulla provenienza, sul metodo di produzione, sulla stagionalità, sulle ricette, si scambiano esperienze, si parla con i produttori che riforniscono gli scaffali, si prendono ordinazioni particolari per chi ha bambini piccoli o intolleranze».
«L’attenzione alle etichette – ha aggiunto il direttore Cia Bartolini -, alle confezioni, alla sicurezza alimentare, alla tracciabilità, sono le caratteristiche che vengono garantite in bottega e sulle quali i produttori investono molto in quanto le uniche in grado di fare la differenza con la produzione di cibo dell’agroindustria».