Se ne parla anche a Bruxelles dell’emergenza lupi, ma come sottolinea il Copa-Cogeca che ha abbandonato il tavolo europeo sul tema, perché “la Commissione ignora le preoccupazioni degli agricoltori per gli attacchi di grandi carnivori (fra cui i lupi) agli allevamenti o ai campi coltivati in Europa”.
Non ce la fanno più gli allevatori senesi, ogni giorno alle prese con l’emergenza lupi o ibridi, ungulati e animali selvatici in genere: «La situazione è arrivata al limite – sbotta Stefano Governi, allevatore -; subiamo quotidianamente attacchi dai predatori e le pecore, ma anche maiali, muoiono senza che nessuna istituzione faccia niente. La verità è che le pecore vengono uccise, cala la produzione di latte, si produce meno formaggio, i caseifici chiudono e si perdono posti di lavoro. In verità non sappiamo quanti siano gli ibridi e quanti lupi. Cosa fare? Mettere in atto il piano della Regione Toscana, per il quale sono stati stanziati molti soldi (circa 4 milioni di euro). La politica deve decidere da che parte stare: se salvaguardare i lupi oppure stare con chi produce e mantiene anche la sicurezza dell’ambiente e del paesaggio».